11.8.14

Operation Big Blue: 17 anni di lotta contro l’inquinamento marino in Libano



© Big Blue Association



Dal 1997 l’associazione "Operation Big Blue" opera per preservare il litorale libanese dai danni causati dall’inquinamento in un paese che, dopo anni di conflitti, riscopre le ricchezze naturali delle sue coste. Il suo carismatico presidente Iffat Edris Chatila racconta i diciassette anni di storia dell’associazione. 



Come è nata l'idea di creare questa associazione? 

Nel 1997 eravamo un gruppo di cinque subacquei che a ogni immersione vedevano le tartarughe soffocate dai sacchetti di plastica. Era una scena orribile; i fondali sembravano un bidone della spazzatura. In alcuni punti, non si poteva nemmeno vedere il fondo. Dopo 20 anni di guerra, il mare era una discarica. Un giorno, dopo un'immersione, mio fratello ha detto, "Ora basta. Dobbiamo informare la gente, dirgli di smettere di buttare tutto a mare.” È così che tutto ha avuto inizio...

Qual è stata la vostra prima azione?

La nostra prima campagna di pulizia si è svolta nel mese di agosto del 1997; 40.000 persone, da Nord a Sud, hanno partecipato ripulendo tutta la costa, le spiagge e persino sott'acqua. L'esercito ci ha aiutato nella logistica e fornendo elicotteri, subacquei, barche... Ogni anno ci hanno aiutato tra 1.200 e 1.500 soldati, e siamo riusciti anche a pulire la parte occupata dagli israeliani. Inizialmente avevamo programmato di fare queste campagne per cinque anni, ma poi ogni anno la storia si ripete e noi siamo là… Nel 1997, però, per ripulire una spiaggia ci volevano ore, oggi basta una mezz’oretta e quest'anno ben tre spiagge non hanno avuto bisogno di interventi di pulizia. Una differenza enorme!

Ma la pulizia delle spiaggie non è l'unica vostra azione... 

Dal 1997 abbiamo sviluppato diverse attività parallele, come la cosiddetta "polizia blu", che ha un ruolo di monitoraggio delle tartarughe e dei delfini, e garantisce anche la sicurezza delle persone in acqua, e fa un grande lavoro di sensibilizzazione. Abbiamo anche ripulito i fiumi che portano tutti i rifiuti solidi in mare: è un modo di affrontare il problema alla fonte. Abbiamo fatto molte campagne di sensibilizzazione e informazione nelle città e nei villaggi situati in prossimità dei fiumi. Abbiamo anche creato un marchio di qualità ecologica per le spiagge e i comuni più rispettosi. Infine, cerchiamo di cambiare il modo di pensare, di cambiare questa abitudine di gettare tutto in giro grazie al nostro progetto del cittadino azzurro. Cercheremo di cambiare gli atteggiamenti con messaggi trasmessi attraverso le scuole e i media. Il Cittadino Blu è il cittadino del pianeta.



sintesi dell'intervista realizzata da Yann Chavance